ALBA LUNARE (A SINISTRA) ED ECLISSE DI TERRA VISTA DALLA LUNA (A DESTRA) © Bonestell Space Art

"A 18 anni" continua Bonestell "studiavo di notte all'Hopkins Art Institute di San Francisco e lavoravo di giorno per mio padre, che vendeva carta all'ingrosso. Resosi conto che ero un fiasco completo come uomo d'affari, mio nonno si offrì di mandarmi in qualunque università di mia scelta a studiare architettura. Scelsi la Columbia perché era la più lontana da casa e fui fortunato ad avere Frank Dempster Sherman, poeta e matematico, ad insegnarmi la prospettiva, le sfumature e le ombre. Fu naturale, con la mia abilità pittorica, guadagnarmi una certa reputazione fra i maggiori architetti dell'epoca, per ricavare un'immagine realistica da schizzi e bozzetti".

SATURNO VISTO DA TITANO © Bonestell Space Art

"A New York, a partire dal 1927, lavorai sulla maggior parte dei grandi grattacieli, progettando e dipingendo, finché la depressione non portò l'edilizia a un blocco nel 1932. Allora tornai a San Francisco, dove raffigurai in prospettiva sezioni del Golden Gate in modo che i dirigenti potessero vedere come il ponte stava per essere costruito. In quel periodo c'era già Scriven Bolton che in Inghilterra dipingeva quasi esclusivamente visioni stellari, ma a me non era ancora venuto in mente di dedicarmi sul serio a quel genere di pittura che pure m'affascinava tanto..."

"SATURNO VISTO DA TITANO" FU UNO DEI TEMI PREFERITI DI BONESTELL, RIFATTO VARIE VOLTE (SINISTRA): VISIONE DEGLI ANELLI DI SATURNO (DESTRA) © Bonestell Space Art

"Saturno resta sospeso limpido e freddo sopra un paesaggio gelato" commenta oggi queste immagini Gregory Benford. "Ma negli anni '70 ulteriori osservazioni mostrarono che l'atmosfera di Titano era molto densa, e che alla sua superficie la pressione era ancora più alta dell'atmosfera terrestre. Saturno sarebbe rimasto per sempre celato dalle opache nubi di metano. Quindi Bonestell ne tenne conto in dipinti successivi. Non mise da parte il lavoro precedente, si limitò ad aggiornare le sue visioni a quelle degli scienziati. In onore di ciò, negli anni '80 gli astronomi cominciiarono a chiamare lo strato azzurro sopra la nebbia di metano, dove forse era ancora possibile sbirciare Saturno, non la stratosfera di Titano, ma la Bonestellosfera".

SATURNO VISTO DA MIMAS © Bonestell Space Art

Riprendiamo il racconto di Bonestell: "Poi mi rivolsi a Hollywood, dove presi a lavorare per la RKO come autore di schizzi (oggi si chiamano "storyboard", N.d.A.). Dopo solo un mese fummo tutti licenziati, ma il capo dell'Art Department pensò che la mia tecnica fotografica potesse tornare utile in quelli che chiamavano 'effetti speciali'". Nel 1938 Bonestell iniziò a lavorare come disegnatore per il cinema, e in questa veste diventò subito il più pagato. Molti film "insospettabili" come Quarto potere, ebbero fondali dipinti da lui.

SUPERFICIE INFUOCATA DI GIOVE (SINISTRA) E URANO VISTO DA UNO DEI SUOI SATELLITI (DESTRA) © Bonestell Space Art

"Man mano che progrediva la mia conoscenza della tecnica cinematografica" raccontò "mi resi conto di poter illustrare viaggi da un pianeta all'altro, mostrando Saturno esattamente come sarebbe sembrato, e che al tempo stesso potevo aggiungere interesse mostrando i satelliti interni o quelli esterni dal lato opposto del pianeta, come anche il pianeta stesso in fasi differenti". E nel 1944 presentò alcuni suoi disegni astronomici di Saturno alla rivista Life, che li pubblicò subito.

PRIME COPERTINE DI FANTASCIENZA © Bonestell Space Art


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