COLONIA MARZIANA E SPEDIZIONE AI POLI DI MARTE © Bonestell Space Art

L'astronomo Ralph Richardson racconta che Life pagò a Bonestell ben 30.000 dollari di allora, tanto per cominciare. "Quando i dipinti apparvero, tutti si accorsero del talento di Chesley e di conseguenza lui ricevette un mucchio di richieste per illustrazioni di copertina, specialmente da parte delle riviste di fantascienza. Bonestell ne fece subito una che gli era stata commissionata, ma quando dovette spedirla si confuse coi nomi e la inviò... a una rivista concorrente! Quest'ultima, comunque, ricevuto il dipinto lo accettò immediatamente e così Chesley si trovò costretto a doverne fare subito un altro per accontentare la vera richiesta..."

COPERTINE VARIE © Bonestell Space Art

Poiché aveva già lavorato per il cinema, fu naturale che il produttore George Pal - un'altra figura mitica - si rivolgesse a Bonestell per la realizzazione del primo film di fantascienza "realistico" di tutti i tempi, Destinazione Luna. Robert Heinlein, che collaborò alla sceneggiatura, racconta: "Per il paesaggio lunare che dovevamo ricostruire nel teatro di posa, avevo scelto di usare il cratere di Aristarco. Ma a Bonestell quel particolare cratere non piaceva, e finalmente trovò quello che più si adattava: Harpalus, in un'estrema regione settentrionale della Luna, sulla faccia visibile dalla Terra. L'estrema latitudine era indispensabile perché la Terra fosse sempre chiaramente scorgibile in basso sull'orizzonte. La latitudine a nord venne scelta perché la Terra sarebbe apparsa visibile nella posizione più tipica e convenzionale, come la si vede sempre raffigurata nei mappamondi delle scuole".

COPERTINE VARIE © Bonestell Space Art

"Fatta questa scelta" continua Heinlein "Bonestell costruì un modello del cratere sul tavolo della sua sala da pranzo, usando compensato, plastilina, carta velina, un po' di vernice e qualunque altra cosa gli potesse capitare fra le mani. Il risultato finale fu un dipinto a olio, preciso in ogni minuscolo dettaglio, lungo circa sei metri e alto una sessantina di centimetri, in cui la prospettiva del cratere veniva modificata come se fosse visto da 35 metri d'altezza attraverso il portello aperto d'un razzo fermo sulla superficie lunare. Poi toccò a un altro dipinto, alto più o meno un metro e mezzo, con la prospettiva di nuovo geometricamente cambiata come se il paesaggio fosse visto da una persona in piedi sulla superficie della Luna. Seguì il fondale di scena, alto oltre sei metri e che circondava l'intero perimetro del teatro di posa, e riproduceva il dipinto, ma con tutte le prospettive distorte per riuscire a rendere l'idea dell'orizzonte sterminato pur trovandosi in un ambiente rettangolare".

Racconta Arthur C. Clarke che il suo primo incontro con Heinlein fu proprio in questo frangente. "Parlammo di un po' di tutto, sotto il sole, ma speciamente di Destinazione Luna, che era basato sul romanzo di Bob Rocketship Galileo, pur distaccandosene ampiamente. Ci sentimmo entrambi molto emozionati per quella produzione. Era il primo tentativo di mostrare il viaggio spaziale realisticamente. Una pietra miliare. Perfino adesso, cinquant'anni dopo, in parte si regge abbastanza bene, nonostante alcune sequenze siano ovviamente ingenue. Bob e io ne andammo entrambi pazzi".

COPERTINE VARIE © Bonestell Space Art

Bonestell lavorò ad altre pellicole di Pal, come Quando i mondi si scontrano e La conquista dello spazio, in cui un'astronave sbarcava su Marte. Ma lui stesso narra: "Gli scenografi di La conquista dello spazio decisero, contro il mio parere, di usare per la superficie di Marte della comune segatura colorata al posto della polvere rossa, con in mezzo delle finte rocce di cartone pressato e cocci di vetro. Invano gli feci presente che Marte non era affatto in quel modo: non mi diedero retta. Allora lasciai il film e quegli scenografi realizzarono perciò la loro versione di La conquista dello spazio e non la mia. A tutt'oggi non ho ho mai visto quel film e sono lieto di non averlo fatto".

IL PIANETA ZYRA, DA QUANDO I MONDI SI SCONTRANO © Bonestell Space Art


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