PAESAGGIO LUNARE ESPOSTO IN UN OSSERVATORIO -PARTE 1 © Bonestell Space Art

Bonestell spiegò di usare "l'espediente di raffigurare rocce vicine e montagne distanti, separate da una pianura che comincia in primo piano, per dare l'impressione della profondità e della distanza. A volte, quando sto dipingendo, mi... perdo nella scena e sento per un attimo di trovarmi veramente lì. Per completare un dipinto medio mi occorre circa una settimana. Naturalmente, sono sette giorni di lavoro più settant'anni d'esperienza".

PAESAGGIO LUNARE ESPOSTO IN UN OSSERVATORIO -PARTE 2 © Bonestell Space Art

Il pittore Don Davis paragona Bonestell a Charles R. Knight, il primo artista che agli inizi del Novecento cercò di raffigurare realisticamente i dinosauri, supplendo alle lacune dei fossili con le sue conoscenze anatomiche, e ad Alma-Tadema, il primo che alla fine dell'Ottocento si basò, con una buona dose di fantasia, sulle allora nuovissime scoperte archeologiche. "Chesley era altamente istruito, e amava discorrere di antiche civiltà, religione, politica, e naturalmente arte. Nessun artista" scrive Davis "vide cambiare le proprie percezioni dei soggetti tanto quanto lui. Dall'immaginare e dipingere un Marte con canali, pianure erbose, e senza montagne, finalmente riuscì a raffiguare la verità basata sulle sonde che atterrarono realmente laggiù. Visse fino a vedere come apparivano realmente gli asteroidi, come la Luna sarebbe stata esplorata davvero, e che aspetto avevano un sacco di lune ancora sconosciute il giorno in cui nacque. Fra i suoi consulenti vi furono giganti nel campo spaziale, dall'Uomo dei Razzi Willy Ley a Wernher von Braun, fino agli astronomi Robert S. Richardson e Gerard Kuiper".

MARTE VISTO DA DEIMOS © Bonestell Space Art

"I dipinti di Chesley Bonestell!" rammenta lo scienziato Robert W. Bussard. "Come li ricordo, e che potente influenza ebbero su noi tutti, mentre l'alba del volo spaziale illuminava gli orizzonti tecnologici del dopoguerra. Alla fine degli anni '40, le menti più anziane decretarono queste cose follia. Esattamente vent'anni dopo facemmo sbarcare uomini sulla Luna, con grande precisione e col trionfo della tecnica aerospaziale americana. I primi libri con le illustrazioni di Bonestell tennero vivo il nostro fuoco, e ci diedero la speranza che tutto potesse accadere, se solo avessimo tentato".

GIOVE VISTO DA IO © Bonestell Space Art

"Oggi" continua Bussard "abbiamo di fronte un futuro spaziale altrettanto nebuloso. Tutte le prospettive stanno là in attesa dei nostri sforzi per renderle un successo. Esplorazione umana dello spazio... sviluppo industriale nel cosmo, colonizzazione del Sistema Solare, e, finalmente, il volo interstellare. La tecnologia per andare avanti, e proseguire l'espansione umana nel cosmo, esiste già adesso. Tutto quello che ci basta fare è tentare".

PAESAGGI DI NETTUNO E PLUTONE © Bonestell Space Art

"Ironicamente" scrive Wyn Wachhorst in The Dream of Spaceflight, "mentre le spiagge cosmiche di Bonestell sono pietre miliari nella scoperta di un'esistenza più elevata, accrescono anche il senso d'isolamento dell'umanità, una specie rigettata da mari e foreste ancestrali. Ma non per molto. La promessa della visione di Bonestell era che la gente della Terra avrebbe un giorno sciamato nelle valli degli antichi fiumi di Marte, giù per crepacci profondi quattro miglia, su desolate pianure battute dal vento, sui mari di ghiaccio di Europa, i gialli cieli di Titano, fino all'oceano di luce, a quei mondi dentro mondi dove attendono i figli delle stelle".

LA FINE DEL MONDO, COL SOLE TRASFORMATO IN NOVA © Bonestell Space Art


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