La futurologia divenne una disciplina che secondo Pohl, almeno in teoria, dovrebbe far "congetturare quali diverse sorte di cose potrebbero accadere nell'avvenire... le cose che lo studioso francese Bertrand de Jouvenel chiamava futuribili, cioä una schiera di possibili fenomeni o eventi futuri". In Italia tale dottrina è totalmente ignota: su un dizionario il termine era addirittura trattato con ironia. Eppure negli Stati Uniti ci sono fior di cervelli che se ne occupano, in decine di istituti, spesso facendo correre fantasie senza freni, spesso coi piedi di piombo.

Il primo libro scritto da un ricercatore indipendente usando le nuove tecniche fu The Foreseeable Future, del premio Nobel per la fisica Sir George Thomson, che uscì nel 1955. Thomson previde che la popolazione mondiale sarebbe salita fino a 8 miliardi entro il 2050, anche se non era facile analizzarlo matematicamente. Per sfamare questa gente sarebbe stata indispensabile una "Rivoluzione verde" come quella in realtà verificatasi negli anni '70. Previde con successo anche la scarsità di petrolio, e fu il primo a parlare di uno sfruttamento su scala sia dell'energia solare che della fusione termonucleare. Un altro libro. di Arthur C. Clarke, The Exploration of Space, esaminò per primo le nuove possibilità offerte dal volo spaziale, concludendo che il lancio di satelliti artificiali e la costruzione di basi lunari erano inevitabili. Nel 1962 Clarke diede alle stampe quello che forse rimane il suo testo migliore, Profiles of the Future, in cui presentava un quadro organico di un futuro utopistico.

Fino agli anni '60 l'atteggiamento verso la scienza e il progresso fu sostanzialmente ottimistico o entusiasta come quello di Mark Twain e di Roosevelt. Nel 1963, il Presidente degli USA John F. Kennedy tenne un discorso davanti ai membri della National Academy of Sciences: "Anche se alcuni dei vostri esperimenti non porteranno frutti immediati, io spero che vengano compiuti senza indugio. Mi viene in mente ciò che il grande maresciallo francese Lyautey disse una volta al suo giardiniere: 'Pianta un albero domani'. E il giardiniere rispose: 'Non darà frutti per cento anni'. 'In questo caso' disse Lyautey al giardiniere 'piantalo nel pomeriggio'. Questo è ciò che io penso del vostro lavoro." Questo almeno negli USA, perché "oltrecortina" il leader russo Nikita Kruscev disse di "essere terrorizzato dal contenuto delle cartelle degli scienziati".

Gli anni '60 videro invece l'uscita dei primi volumi "catastrofici", che temevano il futuro e prevedevano una possibile autodistruzione della razza umana. In parte i loro autori erano dominati da una incontenibile paura della tecnologia e delle sue capacità deumanizzanti, ma probabilmente eseguivano anche le direttive di Kruscev e soprattutto del leader cinese Mao Tse-Tung, che predicava il ritorno a un'agricoltura di sussistenza. Ecco come il filosofo Lewis Mumford descriveva il Ventunesimo secolo: "All'inseminazione artificiale e alla gravidanza extra-uterina (Muller) seguirà il condizionamento automatico del bambino nella culla chiusa e isolata (Skinner). Da quel punto in avanti, macchine pedagogiche (Skinner e altri), operanti in compartimenti ugualmente isolati, senza un contatto umano diretto, istruiranno il bambino man mano che egli crescerà. Un insieme di apparecchi elettronici registrerà i suoi sogni, che verranno successivamente analizzati da un computer allo scopo di correggere la personalità, mentre altre apparecchiature gli forniranno un'informazione programmata. Un bombardamento continuo di messaggi privi di senso manipolerà la mente tribale (McLuhan). Operatori agricoli automatizzati e controllati a distanza produrranno alimenti su grande scala (Rand). Calcolatori centralizzati si occuperanno di tutti i lavori domestici, dalla pianificazione del menù e degli acquisti al disbrigo delle faccende domestiche (Seaborg). Contemporaneamente fabbriche cibernetiche produrranno beni in grande abbondanza (Wiener). Automobili private, poste sotto un controllo centrale automatico (M.I.T. e Ford) trasporteranno i passeggeri in superautostrade verso città sotterranee, o verso colonie di asteroidi situate nello spazio (Cole). Calcolatori a memoria centralizzata prenderanno tutte le decisioni politiche e sociali. Una somministrazione sufficiente di droghe fornirà ad ogni vestigio di essere umano la sensazione di essere vivo (Leary). Mediante il trapianto di organi (Barnard ed altri) questa pseudo-vita verrà prolungata con successo di uno o due secoli. E finalmente i beneficiari di questo sistema moriranno, senza essersi resi conto, neanche per un istante, di essere stati esseri viventi".


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