E c'è ancora chi pensa che la fantascienza sia una letteratura d'evasione. In realtà, come affermò già nel 1959 Campbell, "la SF è l'unica letteratura non d'evasione disponibile oggi al pubblico generico. Anche i rapporti militari segreti non sono letture d'evasione: discutono stazioni orbitali, basi sulla Luna, congegni antigravità e roba simile. Se ne discute perché gli uomini che li scrivono si trovano tristemente, terribilmente, costretti a fronteggiare la dolorosa realtà che le cose cambiano, e nuovi fattori entrano in gioco. E che non c'è sicurezza nel conoscere tutte le risposte a tutte le forze conosciute, perché nuove forze sorgono sempre..." Ed Astounding divenne una pubblicazione leggendaria proprio per l'esattezza delle anticipazioni di nuove forze e nuovi fattori che sarebbero entrati in gioco.

E' diventato famoso l'episodio di quando venne pubblicato, in pieno Progetto Manhattan, un racconto di Cleve Cartmill intitolato Deadline, in cui veniva descritto in tutti i dettagli il funzionamento della bomba atomica, a potenziale beneficio di eventuali agenti nemici. Campbell ricevette nel suo ufficio la cortese visita di agenti dell'FBI che lo torchiarono per ore, pensando che ci fosse una fuga di notizie. Paradossalmente, proprio in campo astronautico Campbell prese delle grosse cantonate: era convinto di aver scoperto la rivoluzionaria Propulsione Dean, che avrebbe reso i missili obsoleti: "Il primo uomo a raggiungere la Luna potrebbe arrivarci con un razzo. Ma i primi viaggi verso altri pianeti non saranno compiuti con razzi. Le future astronavi saranno azionate da campi di forza, o qualcosa del genere."

Un altro importante collegamento tra SF e astronautica fu costituito dagli illustratori, come il mitico Chesley Bonestell che negli anni '50 lavorò soprattutto per il Magazine of Fantasy and Science Fiction e le cui tavole apparvero in L'esplorazione di Marte e altri libri di Ley e von Braun. In anni più recenti il suo posto è stato preso da altri artisti come Robert McCall e David Hardy. Anche la fantascienza dei film e dei telefilm ebbe agli inizi un grosso impatto sulla divulgazione del volo spaziale. Tre pellicole furono molto significative: la prima fu Una donna sulla Luna, di Fritz Lang, che si avvalse della consulenza dello scienziato Hermann Oberth (nessuno sa più che il "conto alla rovescia" fu inventato proprio in questa pellicola per ottenere un effetto drammatico). Seguì nel 1950 Destinazione Luna, diretto da Irving Pichel, in cui lo sbarco lunare venne immaginato per la prima volta con grande realismo.

Infine, nel 1968, la già citata odissea di Stanley Kubrick fu il primo film a mostrare una visione organica della colonizzazione spaziale, con navette, grandi stazioni orbitali, basi lunari e un lungo viaggio verso Giove. Ma quando il film uscì, l'idillio tra astronautica e fantascienza si era già in parte infranto, e le visioni della SF si trovarono superate dalla realtà che gli stessi scrittori avevano contribuito a creare. "Il viaggio spaziale era un sogno, il prezioso sogno dei fan della fantascienza" scrisse Brian Aldiss in Un miliardo di anni. "Quando il viaggio spaziale divenne una realtà, il sogno fu loro sottratto. Nessuna meraviglia che le vendite delle riviste di SF calassero drammaticamente dopo il lancio dello Sputnik!"


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