Da allora iniziò il declino della SF, e il progressivo successo della cosiddetta science fantasy, una forma di narrativa completamente svincolata da qualsiasi conoscenza scientifica. Per questo c'è anche chi pensa che la fantascienza non abbia più uno scopo, tanto da far affermare a John Brunner: "Non sarà la nostra civiltà a portarci fra le stelle, ma un'altra civiltà che starà alla nostra come la nostra sta a quella classica." E a Lester del Rey: "Il futuro ci sfuggirà di mano al punto che le nostre attuali predizioni non avranno più senso." C'è stato anche il massiccio rilancio del genere horror, trainato da Stephen King, ma la vera portata della crisi della fantascienza si può verificare da come negli USA siano stati stampati addirittura romanzi con protagonisti i personaggi dei fumetti, da Superman a Batman agli X-Men e ai Fantastici Quattro. La situazione è stata ulteriormente aggravata dalla morte in un breve lasso di tempo di molti grandi scrittori, come Isaac Asimov, Fritz Leiber, Bob Shaw, e gli stessi Brunner e del Rey, che sembra non abbiano trovato nuovi epigoni. In un solo anno, negli USA, la pubblicazione di fantascienza "vera" è calata del 30%.

Nonostante tutto, negli Stati Uniti continuano ad uscire romanzi sulla conquista dello spazio. Ma questi non vengono tradotti in italiano, perché gli editori nostrani prediligono la science fantasy sul tipo di Jack Vance o di Marion Zimmer Bradley. Di conseguenza, gli autori che continuano a propagandare l'astronautica e a descrivere le future imprese spaziali sono ignorati, così come lo sono le attività di organizzazioni pro-spazio cui ancora oggi danno il loro sostegno. Per esempio, nel 1975 un ingegnere di nome Keith Henson, ispirato dal romanzo di Robert Heinlein Pionieri dello spazio, fondò un gruppo di fan dell'astronautica chiamato L-5 Society che aveva fra i suoi dirigenti, oltre allo stesso Heinlein, Asimov e Jerry Pournelle, e quest'ultimo scriveva: "Sono cresciuto nel Tennessee, legando muli ai carri per portare il cotone a una vecchia sgranatrice, ed eravamo all'avanguardia perché il nostro carro aveva gli pneumatici. Adesso si sta pensando di costruire una colonia lunare, ma non è sufficiente. Chiunque può colonizzare la Luna. Voglio una colonia orbitale. E poi una colonia interstellare." I casi più recenti di scrittori di fantascienza che abbiano dato seri contributi all'astronautica sono Robert Forward, autore di studi sull'antimateria e sulle vele solari, nonché il compianto Charles Sheffield, importante divulgatore.

Ma le loro sono voci nel deserto. La disillusione per lo spazio è stata mostrata al cinema da film come Capricorn One, che descriveva la prima spedizione su Marte addirittura come una truffa creata in uno studio cinematografico. E anche l'apprezzato Apollo 13 di Ron Howard non è altro che la storia di una catastrofe. L'unico fenomeno in controtendenza è rappresentato dai telefilm delle varie serie di Star Trek, tuttavia permeati da una vena fantasy e New Age, nonostante uno scienziato di nome Lawrence Krauss abbia provato a sviscerare alcuni dei segreti delle serie nel libro La fisica di Star Trek. Eppure una proto-Enterprise ci fu davvero. Il 17 settembre1976 si chiamava così il primo modello sperimentale di Space Shuttle presentato alla stampa. "Non posso pensare a un nome migliore!" aveva detto l'allora amministratore della NASA, James Fletcher.

Vengono poi i brividi a pensare che, oltre a prevedere i voli lunari, la fantascienza ha anticipato il futuro anche in un senso diverso da quello che si pensa di solito. Infatti, proprio la SF ha aiutato addirittura uno storico francese a prevedere avvenimenti che con lo spazio non avevano niente a che vedere: si tratta di Emmanuel Todd, che anticipò il collasso dell'URSS con oltre un decennio d'anticipo. Nel suo libro Il crollo finale, edito nel 1978 da Rusconi, Todd dedicava un intero capitolo all'analisi della fantascienza sovietica, e affermava che il calo di ottimismo e creatività nella SF dell'URSS era un'ulteriore dimostrazione della crisi che aveva investito la società di quel paese: "Gli eroi della fantascienza sovietica degli anni Quaranta e Cinquanta andavano fiduciosi a zonzo tra le stelle. Ma adesso, l'ottimismo tecnologico-sociale è in ribasso. Il pessimismo traspare e il mondo esterno è sempre più visto come inesplicabile o decisamente ostile."


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