RITRATTO DI ROBERT MCCALL

Il secondo maggior pittore spaziale americano dopo Bonestell è Robert McCall, specializzato in visioni dell'astronautica del futuro e formatosi alla scuola delle riviste di fantascienza. McCall è quasi l'opposto di Bonestell: non ha mai dipinto pianeti o scene di altri mondi. Il suo interesse è esclusivamente la tecnologia: "Nei miei dipinti "raccontò in un'intervista del 1971 "l'uomo ha un'importanza secondaria rispetto a quel che ha fatto e costruito. E' solo una comparsa in scena. Il ruolo principale è interpretato dalle sue grandi realizzazioni".

ILLUSTRAZIONI SUCCESSIVE DI ROBERT MCCALL (IN BASSO, SHUTTLE ANNI '60) © Robert McCall

"Ho avuto un interesse per l'astronomia da quando ero giovane" afferma in un'altra intervista. "Persuasi i miei genitori a spendere $5, o qualunque fosse il prezzo negli anni Trenta, a comprarmi un telescopio. Era giusto del tipo convenzionale che uno può tenere in mano e puntarlo verso i cieli, e mio Dio, riuscii a vedere Saturno! Era lì coi suoi anelli! Ero sempre affascinato dall'ottica, così fui attratto allo stesso modo dal microscopio. Quando avevo quindici anni, i miei genitori, dopo molta persuasione da parte mia, mi comprarono un microscopio medico di seconda mano. Era un buon strumento, non un giocattolo! Potei esaminare creature, specialmente insetti, il polline dei fiori, e la infinitesime creature che abitano in una goccia d'acqua stagnante, amebe, parameci e altri esseri affascinanti. Erano in un mondo separato da noi dalle dimensioni. Così è questo che realmente mi ispira nell'universo, sia l'infinitamente piccolo che l'incredibilmente grande".

ALTRA ILLUSTRAZIONE ANNI '60: VELE SOLARI © National Air and Space Museum

"In cima a tutto c'era il mio interesse nel diventare un artista" prosegue McCall. "Era questa la mia grande fascinazione. Disegnavo bene ed ottenni un sacco di complimenti dai miei insegnanti e genitori. Come risultato, disegnai ancora di più, e mi portai molto più avanti dei mei contemporanei. Ogni artista ha un soggetto che ama particolarmente raffigurare, e per me fu il mondo che mi vedevo intorno, come anche la passione per l'aviazione. Non dipingevo persone, non era ciò che mi attraeva come artista. Naturalmente, quando fu avviato il programma spaziale, cioè abbastanza rapidamente dopo la guerra, dedicai sempre più tempo ed energia all'affascinante avventura di esplorare il cosmo".

ALTRA ILLUSTRAZIONE ANNI '60: SORVOLO LUNARE © Robert McCall

Intervistato dalla CNN, narra che tutto cominciò con la passione per gli aerei. "Ho un vivido ricordo di quando andai all'Ohio State Fair a Columbus, un'estate. E vidi i bombardieri in mostra a quella fiera, usati nella Prima Guerra Mondiale. Dev'essere stato nel 1928, avevo otto, nove, dieci anni. E quegli aeroplani erano di dimensioni così incredibili. Non mi sarei mai sognato che potessero essere così grossi e alzarsi nell'aria e volare. E poi ci fu qualche specie di spettacolo aereo cui assistetti mentre i velivoli volavano bassi su casa mia, e restati affascinato da quelle rumorose macchine volanti così incredibili. Fu soprattutto il suono a catturare la mia immaginazione, specialmente quando avevo l'occasione di avvicinarmi agli aerei che atterravano o decollavano dall'aeroporto di Columbus".

ALTRE ILLUSTRAZIONI ANNI '60: RIPARAZIONI SPAZIALI (SINISTRA) E BASE SPAZIALE SFERICA (DESTRA) © Robert McCall

"E mio padre mi portava laggiù e osservavamo gli aeroplani atterrare e decollare. Questa storia è la stessa di un sacco di ragazzini. Sono certo che perfino oggi dà un brivido, questo tipo d'esperienza. Così fu il rumore; ma, naturalmente, anche l'aspetto e le dimensioni e il ruolo e le missioni degli aerei. E soprattutto aerei militari, la cui missione è molto differente dagli aerei da trasporto. Quindi bombardieri e caccia mi entusiasmavano in special modo, con tutte quelle mitragliatrici e bombe e roba del genere".

ALTRE ILLUSTRAZIONI ANNI '60: NAVETTA LUNARE (SINISTRA) E SORVOLO LUNARE CON ZAINO A REAZIONE (DESTRA) © Robert McCall


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