SORVOLO DELLA LUNA DA PARTE DELL'APOLLO 8 © Robert McCall

"La transizione da aerei ad astronavi fu facile" dice McCall, "e so che forse non è giusto, ma nel mio modo di vedere, volare nel cosmo era più drammatico, più avventuroso, più rischioso. Il suono che mi galvanizzò nell'infanzia non era nulla in confronto a quello di un lancio. Il sentir scorrere tanta potenza è probabilmente uno dei più incredibili rumori del mondo. Sono eccitato all'osservare ed assistere a questi eventi, i lanci, e ne ho guardati molti dai primi voli della Mercury con un solo astronauta, all'Apollo, e ora lo shuttle.Visivamente è tutto così drammatico e teatrale... teatrale, credo che sia una parola molto appropriata. La mia prima visita a Cape Canaveral fu per un lancio senza equipaggio verso la Luna nel 1958".

LANCIO DI UNA CAPSULA MERCURY (IN ALTO A SINISTRA), APOLLO SULLA LUNA (A DESTRA E IN BASSO A SINISTRA) E SUO AMMARAGGIO © Robert McCall

"Sono stato molto vicino al programma spaziale fin dall'inizio" dice McCall, "nel senso che sono un artista appassionato dell'avventura, affascinato dai macchinari e dall'autentica tensione drammatica di un ordine di grandezza che non abbiamo mai sperimentato prima. E' per questi motivi normalissimi, quasi infantili, che mi trovo totalmente immerso nel dipingere lo spazio e il futuro. E lo adoro... mi diverte!"

MODULO LUNARE ED ESPLOSIONE DELL'APOLLO 13 © Robert McCall

Come narra Ben Bova, "per Bob McCall, con i razzi e gli astronauti della NASA fu amore a prima vista. Divenne un testimone del programma spaziale, presente a ogni grosso lancio, spesso a proprie spese perché la NASA non poteva spedire un invito ufficiale allo stesso pittore ogni volta (vedere pagine seguenti, N.d.A.). McCall era lì, ogni volta. Era con gli astronauti mentre si infilavano laboriosamente nelle ingombranti tute spaziali. Tentò lui stesso l'impresa, per vedere come fosse dall'interno. Salì con loro sull'ascensore della rampa di lancio e li osservò incunearsi nella navicella. Stette al centro di controllo durante il conto alla rovescia e schizzò gli ultimi tesi momenti prima del lancio. Andò perfino su una portaerei per assistere al recupero degli astronauti dopo l'ammaraggio".

ATTRACCO FRA APOLLO E SOYUZ © Robert McCall

"Lavorai per la NASA solo come artista free-lance, mai come impiegato. Mi avvantaggiai della grande disponibilità della NASA a concedermi di assistere a molte delle loro attività. Il NASA Art Program fu una grande risorsa per me. Venivano invitati artisti a presenziare a un evento o visitare qualcuna delle installazioni NASA in tutto il mondo, e produrre dipinti che divenivano parte della collezione della NASA, e per cui questi artisti non venivano pagati nulla. Per me fu un'occasione di star vicino alle cose che amavo e di cui volevo far parte quanto più possibile. Disegnai anche un sacco di emblemi di missioni, sempre gratis, inclusi quelli per l'Apollo 17, e ne fui compiaciuto. Vederli sulle tute spaziali di Gene Cernan e Jack Schmitt mentre erano sulla Luna fu un vero privilegio. Fra parentesi, Gene Cernan ha ancora tutti gli abbozzi del suo emblema... glieli ho regalati".

SKYLAB © Robert McCall


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