RINGRAZIAMENTI/ACKNOWLEDGEMENTS


JAMES GARDNER, A TRUE SCIENCE FICTION FAN WHO SUPPLIED ME SOME OF THESE COVERS: VISIT HIS STORE AT http://www.shoporium.com/shops/SciFiBuys/ AND LOOK AT HIS EBAY AUCTIONS UNDER THE NAME jlg0622


FRANK WU, FOR HIS INCREDIBLE COLLECTION OF COVERS BY FRANK R. PAUL: http://www.frankwu.com/paul1.html


RON MILLER, FOR HIS PRECIOUS ASSISTANCE


ARTE SPAZIALE: FRANK R. PAUL E I SUOI PRECURSORI

di Fabio Feminò

Il futuro di scienze come l'astronomia e l'astronautica dipende in gran parte da come queste saranno in grado di attirare i giovani. E, per attirare i giovani, è certamente necessario mostrargli come la "conquista dello spazio" sarà in grado di cambiare il futuro. Partendo da questo presupposto, fin dagli inizi di questo secolo numerosi pittori e illustratori hanno cominciato a raffigurare scene astronomiche che non è possibile riprendere dai telescopi, quali potrebbero apparire a degli ipotetici viaggiatori spaziali. Per esempio, scene di un pianeta visto da uno dei suoi satelliti, o del paesaggio di un pianeta visto da un osservatore posto sulla superficie. Ci sono poi anche raffigurazioni di viaggi spaziali, astronavi, stazioni orbitali, sia partorite dalla fantasia dell'artista, sia basate su progetti concreti.

UNA... FOTOGRAFIA OTTOCENTESCA DELLE MONTAGNE DELLA LUNA (SI TRATTA, OVVIAMENTE, DI UN MODELLINO): DAL LIBRO THE MOON, DI NAYSMITH E CARPENTER, 1874

"E' essenziale conoscere profondamente la prospettiva" spiega l'artista Ron Miller nel libro Space Art (Starlog Press, 1978). "L'artista lavora con cose che sono grosse, lontane, e tridimensionali... e dovrebbero sembrare proprio così. (Per non parlare dei problemi più bizzarri, ad esempio come appaiono gli anelli di Saturno visti guardando ad est da 40° di latitudine nord). L'artista che vuole includere astronavi o vuole specializzarsi in astronavi soltanto ha bisogno di conoscenze molto maggiori".

SATURNO DI LUCIEN RUDAUX (DESTRA) E LA TERRA VISTA DALLA LUNA DI E. SEPPINGS WRIGHT (SINISTRA)

"Un'altra necessità" prosegue Miller "è sapere quanto apparirà grande, o piccolo, un pianeta nel cielo di una delle sue lune. La Luna della Terra sembra coprire 1/2° d'arco nel nostro cielo. Cioè, se venisse tracciata una linea da orizzonte a orizzonte, passando direttamente sulla verticale, in modo da misurare metà di un cerchio completo, vale a dire 180°, la Luna occuperebbe appena 1/2° su questa linea. Questa informazione permette all'artista di capire quanto dovrà essere grande un oggetto nel suo dipinto. Per esempio, il comune «angolo visivo» per un'illustrazione (la quantità di orizzonte raffigurata nell'immagine) è circa 40°, circa lo stesso campo visivo di una fotografia. Gli occhi umani colgono circa 120°. Giove visto dal suo satellite Io riempie quasi 20°... quaranta volte più di una Luna piena sulla Terra, anche se la distanza è più o meno la stessa. Ciò significa, quindi, che Giove occuperà circa metà dell'ampiezza del dipinto".

ILLUSTRAZIONI LUNARI DI LUCIEN RUDAUX, UN CRATERE E UN CREPACCIO

Uno dei primi "artisti spaziali" ricordati ancora oggi fu l'Abate Theophile Moreaux (1867-1954), direttore dell'Osservatorio di Bourges in Francia, che scrisse e illustrò Splendour of the Heavens (Hutchinson, 1923). Un altro francese, Lucien Rudaux (1874-1947) autore di quello che si può definire il primo vero libro di arte spaziale di tutti i tempi: il baluardo in questione fu Sur les Autres Mondes (Librairie Larousse, 1937) seguito dall'Enciclopédie Larousse de l'astronomie del 1948. "Rudaux iniziò la carriera non come astronomo ma come illustratore professionista" continua Miller "ma mostrò un forte interesse per l'astronomia fin da giovanissimo. Nel 1892, a 18 anni, si iscrisse alla societa astronomica francese, e pubblicò numerosi rapporti delle sue osservazioni nel bollettino della società, L'Astronomie".

ECLISSE DI TERRA VISTA DALLA LUNA, DI LUCIEN RUDAUX

Già nel 1894 fondò un osservatorio privato nella citta di Donville, e fu il primo a capire che la Luna non aveva montagne ripide e scoscese, come tutti credevano allora. "Se ricostruiamo geometricamente i contorni di certe montagne lunari dalle loro osservazioni" scrisse Rudaux "troviamo che invece di essere ripide e frastagliate, hanno dei pendii molto lievi e che le loro cime sono spesso piatte o arrotondate, ma sempre lisce. Ciò è confermato dalle osservazioni di monti visti di fianco, mentre si protendono dal bordo del disco". Le illustrazioni qui mostrate sono tratte tutte da Sur les Autres Mondes. Sfortunatamente, a quei tempi le tavole a colori nei libri erano ancora molto rare, quindi al lettore moderno il volume offre soprattutto frustrazioni: scene mozzafiato... tutte in bianco e nero. In questo sito vengono presentate quasi tutte quelle a colori.

MARTE VISTO DA RUDAUX


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