GIOVE VISTO DA LUCIEN RUDAUX

"E' stupefacente" scrisse Rudaux nel 1926 "quante rappresentazioni fantastiche siano state fatte dei paesaggi degli altri mondi. Vari trattati astronomici hanno raffigurato una Luna abbellita con montagne e picchi frastagliati, fatti di pezzi di materia simile allo zucchero, ai cui piedi sono ammucchiate tante piccole formazioni simili a tane di talpe, contornate da mucchietti di quel che sembra materiale vulcanico".

ALTRA VISIONE DI SATURNO, DI LUCIEN RUDAUX

"La sua esperta conoscenza della prospettiva" scrive Ron Miller "aggiunse realismo ai ritratti degli anelli di Saturno, e di Giove e Saturno nei cieli dei rispettivi satelliti. Rudaux raggiunse il vasto pubblico attraverso i giornali. Per oltre un decennio, diede campo libero alla sua immaginazione in una serie di supplementi domenicali a colori per The American Weekly. Qui discusse e illustrò vividamente argomenti meno tecnici, come la fine del mondo, la vita su altri pianeti, e sistemi solari esotici. In Europa produsse una serie di articoli astronomici per l'Illustrated London News. Un giovane architetto di nome Chesley Bonestell fu grandemente impressionato dalla sua opera, e finì per diventare il maggior artista spaziale del suo tempo. L'influenza di Rudaux appare in molti dei suoi paesaggi planetari".

BIZZARRI EFFETTI OTTICI SU PIANETI DI STELLE DOPPIE, DI LUCIEN RUDAUX

Rudaux collaborò anche a periodici come La Nature, L'Illustration e Popular Science. Per i suoi meriti gli fu infine conferita nientemeno che la Legion d'Onore, la massima onorificenza civile francese. E fin dal 1926 si chiedeva: "Potremo aspirare, qualche giorno, a lasciare questo modesto globo planetario sulla cui superficie trascorriamo oggi le nostre vite?" Un cratere su Marte porta oggi il suo nome.

SCENE ASTRALI DI SCRIVEN BOLTON

Un altro precursore dei moderni illustratori spaziali, che ebbe un certo successo, fu l'inglese Scriven Bolton, che purtroppo lavorò solo per giornali in bianco e nero. Sempre in bianco e nero apparvero le illustrazioni dei primi popolarissimi libri di "astronomia popolare" di Camille Flammarion, come Les terres du ciel, che raffigurava vari pianeti.

LA TERRA VISTA DALLA LUNA DA PAUL FOUCHE' PER LE OPERE DI FLAMMARION (SINISTRA), E, FINALMENTE A COLORI, DA CHARLES BITTINGER PER IL NATIONAL GEOGRAPHIC (DESTRA)


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