RITRATTO DI FRANK R. PAUL

Ma fu negli Stati Uniti che questo nuovo genere d'arte si diffuse, per merito delle grandi riviste illustrate, come Life, il National Geographic, e soprattutto Collier's (sono rimaste celebri le stupende illustrazioni realizzate per quest'ultima all'inizio degli anni '50 da Chesley Bonestell, Fred Freeman e Rolf Klep, e che raffiguravano stazioni spaziali, viaggi sulla Luna e su Marte), per non parlare delle pubblicazioni di fantascienza le cui copertine diedero asilo a grandi disegnatori come Frank R. Paul (1884-1964). "In realtà, ritengo che sia Frank R. Paul il motivo per cui sto qui a parlare oggi" disse Forrest Ackerman in un'intervista. "Tutto nella mia vita ebbe inizio con Paul. Fu la sua illustrazione di copertina di Amazing Stories, ottobre 1926, che mi catturò e mi costrinse a guardar dentro e a comnciare tutto quanto. Quindi, verso la fine dei suoi giorni, gli feci ridisegnare la copertina per me... e lui mi disegnò nell'illustrazione".

SPLENDIDE VISIONI SPAZIALI DI FRANK R. PAUL © Forrest Ackerman

"Paul dipinse ogni copertina per ogni rivista di fantascienza che Gernsback pubblicò negli anni '20 e '30" scrivono Harry Harrison e Malcolm Edwards nel libro Spacecraft in Fact and Fiction "e provvide anche alla maggior parte delle illustrazioni interne. Tutto questo come svago dal suo principale impiego come illustratore tecnico. Come Gernsback, venuto dal Lussemburgo, anche Paul era emigrato dall'Europa.. Era nato in Austria e studiò arte a Vienna e Parigi prima di approdare a New York. C'è più di un tocco teutonico nei suoi dipinti; i suoi personaggi dall'aria fiera e nobile sembravano essere usciti proprio dal set di Metropolis. Creò strani paesaggi e città che davano tali brividi di delizia alle sue migliaia di felici lettori da essere ancora fortemente impresse nella memoria. Le sue astronavi non furono mai eguagliate. Raramente fluttuavano in pace, ma venivano sfondate da meteoriti, squartate da raggi della morte o distrutte da collisioni spaziali. Era tutto così bello che doveva essere vero".

ALTRE SPLENDIDE ASTRONAVI DI FRANK R. PAUL © Forrest Ackerman

"Durante le prime due decadi della fantascienza" afferma Lester del Rey, nel libro Fantastic Science Fiction Art "Frank R. Paul dominò chiaramente il settore. Fissò lo stile di massima, che la maggior parte degli altri artisti furono lieti di seguire. Ed eseguì di gran lunga più illustrazioni di copertina di quanto potesse qualsiasi altro autore. Molto del suo lavoro dev'essersi svolto sotto estrema pressione per finire in tempo; ma di rado sembra frettoloso, e in gran parte rivela sforzi meticolosi per includere anche i più fini dettagli. L'entusiasmo dei lettori per la sua opera fu sempre grande. In effetti, quando la prima convention mondiale di fantascienza si tenne nel 1939 a New York, fu Paul l'ospite d'onore scelto, piuttosto che qualcuno degli scrittori più popolari. Da allora questo tributo è stato raramente conferito a un qualsiasi artista".

DUE QUARTE DI COPERTINA DI PAUL © Forrest Ackerman

"Fu Paul" si chiese su Omni Ray Bradbury "ad attirarmi nella fantascienza e nel remoto futuro, su Amazing Stories e Wonder Stories, nel 1928 e 1929 e 1930? Fu lui responsabile della mia vita, quasi più d'ogni altra influenza, perché mi spalancò gli occhi e mi aperse l'anima? Sì. Furono le sue città, naturalmente: quelle enormi architetture che sfidavano la gravità, situate in qualche impossibile tempo oltre la vita. Quando vidi le sue copertine avevo otto anni, e volevo correre nei grattacieli di Frank R. Paul e diventarne un residente in permanenza. Se da qualche parte del mondo c'erano altri illustratori del futuro, non li conoscevo ancora. Lui era sufficiente. A causa sua, dopo aver visitato la Fiera Mondiale di Chicago nel 1933, piansi sul treno diretto a nord verso Waukegan a mezzanotte, spasimando per quel futuro che m'ero lasciato dietro".

ALTRE SPLENDIDE VISIONI DI FRANK R. PAUL © Forrest Ackerman

"Gli astronauti" continua Bradbury "sbarravano gli occhi incontrando vermi alieni, ragni, molluschi, pterodattili che per la propria intelligenza, volonta e moralità (non sempre, ma spesso) si dimostravano più che umani. Perché Paul dimostrò che l'umanità non era una forma, una dimensione, un colore o una lingua, ma un concetto. Ci diede abitanti di altri mondi capaci di comportarsi meglio dei loro visitatori del Terzo Pianeta. Fu così che restammo catturati da città che promettevano eterna gioia e dalle creature sapienti che c'invitavano a passeggiare per le loro rive aliene, senza volerci mangiare come ostriche. La Bellezza e le Bestie. Città e alieni. Così Paul spalancò i nostri occhi, le nostre menti, e infine le anime. E promettemmo, amando a prima vista le sue creazioni mensili, che saremmo cresciuti ma non invecchiati, facendo dannatamente del nostro meglio per vivere in eterno".

ALTRE SPLENDIDE VISIONI DI FRANK R. PAUL © Forrest Ackerman


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