Anche sulla Terra l'uomo del 2000 sarebbe stato "migliorato" tramite la genetica e la simbiosi con la macchina. Nel 1961 Hermann Müller, vincitore del Nobel per la biologia, scrisse che gli uomini del futuro avrebbero potuto avere molti organi diversi al posto della bocca: "Noi abbiamo un solo organo che assomma i requisiti necessari per respirare, ingerire, gustare, masticare, mordere, gridare, fischiare, fare smorfie, tenere conferenze e perfino aiutare a infilare il filo nell'ago. Ma potrebbero esserci organi separati per tutti questi scopi, situati in diverse parti del corpo. Chi li avesse troverebbe goffa e primitiva la nostra impossibilità di separare fra loro tutte queste funzioni". Nel 1965 la rivista Science Journal chiese ai lettori quali modifiche avrebbero voluto eseguite sul corpo umano e i risultati furono sorprendenti: qualcuno chiese che alle donne venissero fatte deporre uova, in modo da poterle eventualmente mangiare a colazione. Un tizio chiese che l'esofago fosse completamente separato dalla trachea, in modo da non far andare il boccone per traverso. Una donna avrebbe voluto dita grosse e forti su una mano, per i lavori pesanti, e agili e sottili sull'altra, per i lavori di precisione. Un uomo che abitava sopra un locale notturno voleva un muscolo nelle orecchie per tapparsele e non sentire il frastuono. Altri volevano teste capaci di ruotare di 180 gradi, per vedere meglio, oppure occhi sul palmo delle mani. J. B. S. Haldane propose di creare uomini "asettici", di cui perfino le feci sarebbero state inodori, e ai quali gli uomini ordinari sarebbero parsi insopportabilmente puzzolenti. Dominic Recaldin, dell'Università di Londra, suggerì che l'uomo futuro sarebbe stato un uomo-pianta... verde. "Con clorofilla sotto la pelle, gli uomini potrebbero liberarsi per sempre dalla dipendenza dalle risorse del suolo. Non solo riderebbero delle carestie, ma rendere tutti verdi risolverebbe anche il problema razziale".

AEREI, TRENI, DIRIGIBILI E ALTRI AGGEGGI VOLANTI DEL FUTURO SULLE COPERTINE DI POPULAR MECHANICS

Jacques Cousteau era fautore della creazione di un Homo Aquaticus che potesse respirare per mezzo di branchie artificiali. "Stiamo oggi muovendoci verso un'alterazione dell'anatomia umana, per dare all'uomo una quasi illimitata libertà sottomarina" disse nel 1962. "L'uomo dovrà solo immergersi sotto la superficie e sarà libero". Lo scienziato Johannes Klystra riuscì a far respirare a dei cani acqua sovraccarica di ossigeno, per un tempo fino a mezz'ora. Toby Freeman, della North American Aviation (oggi Rockwell International) affermò che l'uomo del futuro sarebbe stato un "Optiman": "un uomo dall'apparenza del tutto normale, ma con il fabbisogno di ossigeno di uno Sherpa Himalayano, la resistenza al calore di un fachiro, il bisogno di cibo di un eremita, la forza di un lottatore, e capace di correre il miglio in tre minuti mentre risolverà problemi matematici nella sua testa". Ciò avrebbe avuto un contraltrare, secondo Arthur C. Clarke su Vogue nel 1966: "Se tentassimo, in pochi decenni potremmo sviluppare una creatura basata sullo scimpanzè, ma con un aumento di dieci volte in intelligenza e vocabolario. Una simile scimmia addomesticata potrebbe essere prodotta da una combinazione di selezione genetica e ingegneria biologica: quando arriverà sul mercato del lavoro, la carenza di servitù non sarà più un problema, e la casalinga del 2001 non dovrà più essere invidiosa della sua bisnonna del 1901".

AGGEGGI FUTURIBILI SU MODERN MECHANIX E ALTRE RIVISTE

Ancora Clarke scrisse in Profiles of the Future che i russi avevano inventato un misterioso apparecchio chiamato Lida, in grado di far dormire a volontà: "Mediante elettrodi poggiati sulle palpebre, vengono applicati impulsi a bassa frequenza alla corteccia cerebrale, e il soggetto cade subito in un sonno profondo. E' stato riferito che molti cittadini sovietici usano questo apparecchio per ridurre il periodo di riposo a poche ore giornaliere". C'era poi la certezza che la scoperta dei segreti biologici avrebbe allungato la vita a dismisura. Nel 1961 il Journal of the American Medical Association predisse che alla fine del ventesimo secolo sarebbe stato normale vivere 120 anni. Nel 1966 il biologo James Bonner del CalTech sostenne che le nuove scoperte avrebbero eliminato la vecchiaia e permesso di vivere 200 anni. Uno scienziato russo, tale Vladimir Engelgardt, affermò che entro il 2000 l'uomo avrebbe vissuto fino a 300 anni!!! Alcuni auspicavano addirittura la ricerca dell'immortalità, e la rivista Science scrisse nel 1967: "Risolveremo completamente il problema della senescenza, tanto che gli incidenti saranno essenzialmente la sola causa dei decessi". Lo scienziato G. Harry Stine asserì nel 1961 che, estrapolando le tendenze correnti, la durata della vita si sarebbe estesa tanto che chiunque nato dopo il 2000 avrebbe potuto vivere in eterno.

ALTRE COPERTINE DI MODERN MECHANIX E POPULAR SCIENCE

L'illustre biologo Jean Rostand propose di aumentare l'intelligenza umana... dando agli uomini più cervello. "Non è molto azzardato immaginare che sia possibile incrementare il numero di cellule cerebrali. Un piccolo embrione ha già nella corteccia cerebrale i nove miliardi di cellule che ne condizioneranno l'attività mentale nel corso di tutta la vita. Questo numero, raggiunto in progressione geometrica dopo 33 divisioni di ogni cellula (due, quattro, otto, sedici, trentadue e così via) potrebbe essere ulteriormente raddoppiato se solo riuscissimo a causare un'altra divisione... la trentaquattresima". La testa dei neonati sarebbe diventata enorme, e ciò avrebbe reso impossibile il parto naturale. Comunque, si sarebbe potuto usare il taglio cesareo. James Bonner affermò che per cervelli addirittura troppo grandi per il corpo umano "potremmo sviluppare nuovi organi di senso per ricevere e inviare segnali sotto forma di microonde". Dorman D. Israel, dell'Institute of Radio Engineers, previde che entro il 2000 la trasmissione elettronica del pensiero sarebbe diventata normale.

ALTRE COPERTINE DI MODERN MECHANIX E POPULAR SCIENCE

In America 2000, Luigi Romersa raccontò delle prodezze di un altro scienziato oggi dimenticato, José Delgado. "E' accaduto a New York, l'anno scorso. Alle sei di sera nella Fifth Avenue un uomo d'aspetto normale camminava in mezzo alla folla. Ad un tratto s'è bloccato, si è messo con la faccia contro il muro di una casa e ha cominciato a urlare. Qualcuno si è fermato e gli ha chiesto se aveva bisogno di niente. Lui non ha risposto, ha continuato a pestare il muro con i pugni. Di colpo, poi, s'è staccato dal muro e s'è messo a correre dietro una donna che è scappata spaventata; dopo, s'è disteso sul marciapiede e s'è addormentato di colpo. La gente diceva: 'E' un matto'. Uno disse: 'Chiamiamo la polizia perché lo portino al manicomio'. Dietro quel pazzo, che in realtà era una cavia umana, c'era il professor Delgado, dell'università di Yale. L'uomo aveva la testa piena di fili elettrici sottili come capelli, quindi invisibili, e si muoveva, correva, urlava secondo gli ordini che riceveva dal professore, attraverso un congegno che lo scienziato aveva in tasca. Delgado gli stava a venti metri di distanza". Wow! Non c'è da meravigliarsi se oggi tanta gente dice di avere il cervello sotto controllo radio della CIA... "D'altronde" proseguiva Romersa, "il professor William E. Rusk dice che se l'uomo accetterà di farsi controllare potrà essere sempre più felice. Potrà ignorare la fatica, l'angoscia. Un ragazzo, per esempio, non proverà alcun dolore a tagliarsi un dito mentre un uomo di novant'anni si scaricherà di dosso tutte le malinconie e i malanni derivanti dall'età. In altre parole, ogni piacere potrà essere fornito da stimoli elettronici. Robert Heath, della Tulane University, ha applicato a dieci studenti il sistema di elettrodi inventato da Delgado, solo che l'apparecchio era comandato dalla cavia stessa. Aveva inventato una cintura con diversi bottoni, che si metteva intorno alla vita. A ogni bottone corrispondeva una precisa volontà. Sesso, bere, violenza, bontà, piacere, felicità, dolore, eccetera".


TUTTE LE SPERANZE E LE PAURE DEL DOMANI, RIFLESSE IN QUESTO BRANO TRATTO DA STAR TREK: THE MOTION PICTURE, DI JERRY GOLDSMITH

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