MONTAGGIO IN ORBITA DELLE ASTRONAVI MARZIANE, DI CHESLEY BONESTELL © Bonestell Space Art

Von Braun aveva ideato anche un possibile viaggio su Marte, nel suo libro The Mars Project pubblicato nel 1952, in cui si immaginava il lancio verso Marte di ben dieci astronavi con sette uomini di equipaggio ciascuna. Scrisse von Braun: "Colombo non scelse di salpare con meno di tre navi, e la storia tende a dimostrare che non avrebbe mai fatto ritorno in Spagna se avesse affidato il suo destino a un unico vascello. Così sarà con l'esplorazione interplanetaria..." Tre delle dieci navi avrebbero trasportato navette dotate di ali per la discesa sul pianeta, con a bordo trattori per l'esplorazione di Marte: solo le sette navi rimanenti avrebbero fatto ritorno sulla Terra. Von Braun riteneva che ciò sarebbe potuto avvenire entro 100 anni.

MONTAGGIO IN ORBITA DELLE ASTRONAVI MARZIANE, DI CHESLEY BONESTELL © Bonestell Space Art

Il 30 aprile 1954, una missione simile - ma più ridotta, con soli dodici uomini e due astronavi, di cui una di solo carico - venne descritta anche su Collier's. "La prima delle quattro manovre necessarie per raggiungere Marte" spiegò Willy Ley "sarà lasciare la Terra con una velocità di 3 chilometri al secondo. Senza richiedere ulteriori applicazioni dei motori il veicolo seguirà una traiettoria ellittica lungo la quale, 260 giorni più tardi, toccherà l'orbita di Marte. La più notevole caratteristica di questo viaggio attraverso il sistema solare è che l'astronave, per ragioni di economia di propellenti, non seguirà la rotta più breve per Marte. Questa navigazione senza sforzo intorno al Sole richiederà invece una rotta lunga, molto lunga. La seconda manovra sarà una cattura da parte dell'orbita marziana, da effettuare con razzi frenanti. Essendo diventata un satellite artificiale di Marte, l'astronave potrà restare in questa orbita quanto vorrà. Da questa posizione la discesa sulla superficie marziana dovrà essere compiuta con un veicolo speciale, che poi dovrà anche riportare il gruppo da sbarco sull'astronave rimasta in orbita. La terza manovra sarà la partenza dall'orbita marziana e la quarta, la partenza da Marte e il ritorno in orbita terrestre".

ASTRONAVI MARZIANE IN PARTENZA DALLA TERRA © Bonestell Space Art

Scrisse Ley: "Il peso massimo della lista del carico sarà proprio il veicolo da sbarco per la discesa dall'orbita marziana alla superficie. In sostanza, si tratterà di un aeroplano di grandi dimensioni capace di eseguire una lunga planata attraverso la rarefatta atmosfera marziana. Ad un centinaio di metri di quota il carrello d'atterraggio sarà abbassato e finalmente il grande aliante atterrerà sulle sabbie di Marte. Il lavoro successivo consisterà nella sistemazione della tenda pneumatica che sarà il quartier generale della spedizione. La tenda - in realtà una cupola emisferica di circa 6 metri di diametro, sarà di tessuto gommato, rivestito con un efficace strato di isolante termico e verrà sistemata nella stiva dell'aliante, sgonfiata come un battello di gomma".

AVVICINAMENTO A MARTE, DI CHESLEY BONESTELL (A SINISTRA, © Bonestell Space Art) E FRED FREEMAN

"Due trattori" continuò Ley "provvederanno al trasporto in superficie in un raggio di circa 150 km intorno alla zona d'atterraggio. L'apparato motore potrà essere di tipo diverso a seconda che si disponga o no di piccoli motori atomici di sicuro funzionamento. Ma usando propellenti chimici, sei tonnellate giunte insieme al carico dell'aliante, si può prevedere che ognuno potrà percorrere pressappoco 1300 chilometri". Infine, per provvedere al ritorno sulla Terra, la sezione anteriore dell'aliante sarebbe stata innalzata in verticale, usando cavi fissati ai trattori, e sarebbe partita come un razzo.

ARRIVO DELLA FLOTTA DI ASTRONAVI IN ORBITA MARZIANA, DI CHESLEY BONESTELL © Bonestell Space Art

Von Braun continuò a fare previsioni anche dopo che il vero sbarco sulla Luna si dimostrò di proporzioni molto più modeste. Nel 1969 scrisse infatti: "Nel 1989 gli sbarchi sulla Luna non saranno più una prodezza. Ci saranno viaggi regolari, d'andata e ritorno. Avremo anche messo i piedi su Marte, e un missile destinato a Giove sarà in costruzione. Per il 2000 penso che ci saranno molte città lunari scavate nel sottosuolo, alberghi, stazioni orbitali, e un'immensa astronave che porterà i turisti da un pianeta all'altro. Il prezzo di un viaggio di andata e ritorno Terra-Luna sarà di circa 12.000 lire al chilogrammo. Aggiungiamo pure un 50.000 lire al giorno per vitto e alloggio: c'è gente, oggi, che spende di più per un safari o una crociera di lusso. Già oggi una catena di grandi alberghi sta progettando un edificio lunare di cento letti con osservatorio e sala concerti: per il 2000 l'albergo sarà costruito. Non ci vuole molto, a mio parere, per arrivare alla colonizzazione permanente dello spazio".

PRIMO ATTERRAGGIO SU MARTE, DI CHESLEY BONESTELL © Bonestell Space Art


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