INSEDIAMENTO SUBACQUEO © Robert McCall

"Il mio apprezzamento per l'arte è molto eclettico" dice McCall nell'intervista ad Outre. "Risale fino ai maestri egizi che crearono quelle statue monolitiche di Ramses, Tutankhamen, e gli altri grandi faraoni, e gli artisti che decorarono le tombe e scolpirono le pareti dei grandi edifici. E' un viaggio indietro nel tempo, riconoscere il genio che prevaleva in quella società così tante migliaia di anni or sono. Pensare che tanti anni fa, senza l'aiuto di attrezzature a motore, realizzarono tali meraviglie architettoniche! Per me, arte e architettura sono quasi sinonimi. I grandi scultori del passato e di oggi hanno la capacità di essere anche grandi architetti. Lavorano con solide forme tridimensionali e creano opere d'arte. Anche la grande architettura dev'essere considerata una grande opera d'ingegno".

FATTORIA SOLARE IN ARIZONA © Robert McCall

McCall ha, oltre che per lo spazio, un'inclinazione per le "città del futuro", spesso fluttuanti nell'aria, un po' come Frank R. Paul. Scrive: "Penso alla continuità fra il grandioso passato remoto fino al presente e verso il distante futuro. Il genere umano ha proseguito a portarsi avanti, ad apprendere di più, a diventare più evoluto. Vedo la gente costruire città più belle e un meraviglioso ambiente in cui poter vivere. Vedo un avvenire assai brillante per noi tutti".

CITTA' DEL FUTURO © Robert McCall

"Guidando nel deserto in un pomeriggio assolato sulla via del ritorno a Tucson, vidi dei meravigliosi cumuli dal fondo piatto che sembravano proprio città nel cielo. Erano così maestosi e impressionanti... Pensai di creare una grande città o complesso architettonico che somigliasse alle nubi, senza preoccuparmi del fatto che è un'impossibilità e potrebbe restare tale per sempre. Ma d'altra parte, chissà? Se possiamo sbarcare sulla Luna e fare cose che non c'eravamo mai sognati, perché non dovremmo riuscire a controllare gli effetti della gravità?"

MEGASTRUTTURA © Robert McCall

"Nei primi anni della NASA, stavano cominciando a girare le voci degli astronauti sull'euforia che sentivano, non più schiavi della gravità, totalmente liberi nello spazio... Quando fecero le prime passeggiate spaziali, fu un'esperienza talmente meravigliosa che ebbero difficoltà a farli tornare nella navicella. C'era un intero nuovo genere di libertà là fuori. Posso solo immaginare come si sentissero, ma intendevo dipingere qualcosa che potesse suggerire quest'esaltazione.In un certo senso la gravità è un nemico, perché ci trascina giù e mentre ci facciamo più vecchi ci attira sempre di più, finché al termine non torniamo alla polvere da cui eravamo venuti. Credo che la vita dell'uomo verrà prolungata quando potrà essere sciolto dai legami della gravità".

MEGASTRUTTURA © Robert McCall

"E' una cosa curiosa come gli uomini si attendano così spesso che un nuovo ambiente, una nuova esperienza, siano estremamente temibili e spaventosi, mentre quando si giunge alla verità... invece dei mostri marini che Colombo credeva di poter incontrare... si scopre un Nuovo Mondo, un autentico paradiso di latte e miele. Personalmente sono convinto che quando l'uomo avrà una vera familiarità col nuovo ambiente dello spazio orbitale e oltre, scopriremo progressivamente che è un ambiente molto invitante, capace di ridurre le nostre costrizioni quando non avremo più l'attrazione della gravità. O almeno, se sarà necessario avere un po' della gravità cui eravamo abituati, saremo in grado di controllarne il livello".

MEGASTRUTTURA © Robert McCall

"La cosa che mi sbalordisce è che non riusciamo mai a prevedere i maggiori progressi che si verificheranno domani" ha dichiarato McCall alla CNN. "Il nostro mondo cambia in senso tecnologico e credo anche in altri modi. Ma gli avanzamenti veramente grandi e incredibili sembrano accadere inaspettatamente e la gente non ci pensa. Forse ne accadono pochi, ma giungono inattesi e contribuiscono al nostro futuro in ogni senso. Il progresso in tutte le direzioni è maggiore di quanto la persona media si renda conto, pur se non rapidamente come avevamo sperato. Sono lieto di quel che sta accadendo nel mondo: viviamo in un tempo glorioso. D'altra parte alcune delle mie visioni sono così fantastiche che non mi aspetto che questi sogni divengano realtà".

MEGASTRUTTURA © Robert McCall

"Eppure i miei dipinti funzionano meglio quando hanno qualche riferimento alla realtà, anche solo simbolico. Quando dipingo lo spazio voglio vedere una sfera che potrebbe essere un pianeta. Voglio vedere una stria di luce che potrebbe essere una cometa o un ammasso globulare o una nebulosa spirale. Voglio andarci dentro, andarci sempre più vicino..."

MEGASTRUTTURA © J. Paul Getty Museum


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