Pensando che le strade potessero mancare del tutto, ci furono prototipi di auto a cuscino d'aria, come la Ford Volante Tri-Athodyne del 1956, sollevata dal suolo da tre eliche. "Correrete su una bolla d'aria compressa, attraverso campi, paludi, laghi, ovunque, a velocità che potranno eguagliare quelle degli aerei" scrisse Popular Science nel 1959. "Immaginate un'auto senza ruote, che scivoli a un metro dal suolo su terreni privi di strade. Scivolerà sull'aria soffiata in basso da un'elica, libera dall'attrito col suolo sottostante, e rivoluzionerà i trasporti, dandovi una vettura sportiva, un motoscafo, e un trasporto da mezza tonnellata tutti in uno. Non ci saranno limiti di velocità. I progettisti stanno pensando a 150 miglia all'ora sull'acqua, 500 miglia sulla terraferma. Un progresso del genere trasformerà radicalmente il modo di vivere. Ogni ruscello o striscia d'aperta campagna diventeranno un'autostrada, ogni spiaggia un approdo. Famiglie isolate raggiungeranno la città, in estate e inverno, facilmente come se vivessero lungo arterie di grande traffico. E la grande cosa è che la vettura sarà economica".

AUTO VOLANTI SULLE COPERTINE DI POPULAR MECHANICS

Vennero presentati perfino prototipi di scooter a cuscino d'aria, e infine, nel 1975, Arthur Clarke affermò: "Probabilmente nel futuro si potrà leggere il cartello Niente veicoli a ruote su questa autostrada. Le auto senza ruote fluttueranno nell'aria". Clarke menzionò anche la possibilità di tornare a cavalcare, non cavalli ordinari, ma creature prodotte dalla bioingegneria: "Esseri abbastanza intelligenti da nutrirsi da soli senza perdersi, e compiere da soli alcuni semplici incarichi, magari con una proboscide".

IN ALTO A SINISTRA: FORD VOLANTE TRI-ATHODYNE. IN ALTO A DESTRA: CURTISS-WRIGHT BEE, 1960. IN BASSO: VARI PROGETTI A CUSCINO D'ARIA DELLA CURTISS-WRIGHT, 1959. IN FONDO, AI LATI: DUE SCOOTER A CUSCINO D'ARIA

E infine ci furono prototipi di autentiche auto volanti. La prima fu il Curtiss Autoplane del 1917, seguita dall'Aerocar di Moulton Taylor, che si portava appresso le ali ripiegate su un rimorchio. Poi fu il turno della ConvAIRCAR della Convair, anch'essa con ali smontabili, fatta di plastica e fiberglass, che il 17 novembre del 1947 sorvolò la città di San Diego per un'ora e diciotto minuti. "Il mercato per quest'automobile volante sarà molto maggiore degli ordinari aerei leggeri" dichiarò la Convair, "perché l'acquirente potrà scalare l'investimento dal semplice uso dell'auto". Ma pochi giorni dopo il prototipo si schiantò nel deserto.

PROTOTIPI DI AUTO E AGGEGGI VOLANTI ASSORTITI: AEROCAR DI TAYLOR, IN ALTO A SINISTRA; CURTISS AUTOPLANE, IN ALTO A DESTRA; CONVAIRCAR, SOTTO AL CENTRO; E ALTRI ORDIGNI SIMILI, COMPRESO IL DISCO VOLANTE XM-4 COSTRUITO DA PAUL MOLLER!

Soprattutto negli anni '50 e '60, la frenesia degli UFO spinse molti progettisti a immaginare velivoli di forma circolare, a decollo e atterraggio verticale. Il primo fu, già nel 1943, Alexander Weygers con il suo Discopter. "Mi dicevano che ero troppo avanti sul mio tempo, ma pensavo che un inventore lo fosse sempre, no? Dev'essere stato nel 1927 che mi venne l'idea". Weygers progettò ordigni di varie dimensioni, in grado di trasportare un uomo solo o un intero carico si passeggeri o merci., e propose di installarli nel porto di San Francisco (vedi pagina 11). Il Progetto Silverbug, dell'U. S. Air Force, fu avviato nel 1955 per costruire un UFO vero e proprio, con scopi di bombardiere atomico dalla velocità supersonica fino a 2300 miglia orarie, e in grado di raggiungere 80.000 piedi di quota. Le basi sarebbero state sotterranee per proteggerle dalle testate atomiche nemiche. Ovviamente, tutto questo si sarebbe compiuto con normali motori a reazione. Non si sa fino a che punto siano giunti gli studi.

A SINISTRA, IN BASSO E IN ALTO: PROTOTIPI DI DISCHI VOLANTI XM-2 E XM-3 DI PAUL MOLLER. A DESTRA: DISCO VOLANTE PER TRASPORTI PUBBLICI, 1950. IN BASSO: SILVERBUG, DISEGNO (A SINISTRA) E MODELLINO (A DESTRA)

Successivamente, Paul Moller, professore d'ingegneria all'Università della California, decise di dedicare praticamente tutta la vita alla costruzione di dischi volanti. Il primo, l'XM-2, fu completato nel 1966 (nel suo garage) ma riuscì a sollevarsi da terra solo di un metro, con solo il pilota a bordo. Nel 1968 fu la volta dell'XM-3, capace di innalzarsi a 3 metri. Un altro disco, l'XM-4, capace di portare due passeggeri, fu collaudato per la prima volta nel 1974 e, successivamente, riuscì a raggiungere i 12 metri di quota per alcuni minuti. L'opera di Moller è ancora in corso.


PARLANDO DI DISCHI VOLANTI, UNA VOLTA SI CREDEVA CHE FOSSERO MARZIANI. CHISSA' COSA POTREMMO TROVARE SU MARTE? BE', NEL FRATTEMPO ECCO IL TEMA DEL FILM GHOSTS OF MARS, MUSICA DI JOHN CARPENTER

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