Anche i costruttori italiani non mancarono di fantasia. In cima alla serie di immagini potete vedere un prototipo Bertone del 1954 e una Ferrari Modulo del 1970, carrozzata da Pininfarina. Ma le più grandi stravaganze si verificarono ovviamente negli USA. Il 1959 vide l'avvento della Cadillac Cyclone, dotata di un sistema radar che misurava la distanza dai veicoli precedenti. E in caso di pioggia, l'abitacolo si chiudeva automaticamente. Come? Be', si alzava l'intero cofano posteriore e ne usciva una bolla trasparente. Al Salone dell'Auto di New York del 1961 venne successivamente presentata la Ford Gyron, a due sole ruote e stabilizzata da un giroscopio, con comandi doppi a disposizione di entrambi i passeggeri e uno "Snooperscope", cioè uno schermo TV che, a dire dei progettisti, avrebbe dovuto mantenere un'ottima visibilità in qualsiasi condizione meteorologica... La Runabout della GM era invece una vetturetta familiare a tre ruote, mentre la Firebird IV concluse la serie.

DALL'ALTO IN BASSO: PROTOTIPO BERTONE (A SINISTRA), FERRARI MODULO (A DESTRA), CADILLAC CYCLONE (A SINISTRA), FORD GYRON (A DESTRA), RUNABOUT GM (A SINISTRA), FIREBIRD IV GM (A DESTRA)

"La vera auto del futuro" scrisse Romersa in America 2000, "era la Firebird IV, studiata appositamente per la strada automatica. Era bassa, sfuggente, color argento dentro e fuori. Il guidatore vedeva il traffico alle sue spalle su uno schermo televisivo, sistemato sopra il cruscotto. La TV aveva un duplice impiego: serviva per il controllo del movimento stradale quando la macchina procedeva a guida normale, e veniva usata per captare programmi e spettacoli allorché l'auto, sottratta al guidatore, correva sul sentiero elettronico. Coppie di alettoni, per aumentare la stabilità del veicolo, stavano in basso, all'altezza delle ruote anteriori: altri due sporgevano dal tetto nella parte posteriore. I sedili s'adattavano automaticamente alla corporatura dei passeggeri. Oltre ad abbassarsi e inclinarsi, si restringevano o s'allargavano fino ad aderire come guaine. Il volante era scomparso. Al suo posto stavano due manopole inserite nei braccioli della poltrona di guida. Per proteggere l'automobile da eventuali collisioni, un radar provvedeva, durante la marcia a regolare la distranza della macchina dal veicolo che la precedeva e da quello che lo seguiva. C'era un solo faro, non di forma rotonda come quelli di adesso: somigliava a una fascia luminosa disposta attorno al muso dell'auto". Inoltre aveva impianto stereo, frigorifero e tavolino pieghevole.

IN ALTO: FORD SEATTLE-ITE XXI (A SINISTRA), FORD AURORA (A DESTRA). IN BASSO: DUE PROTOTIPI DI W.C. JEROME (A SINISTRA) E ALEX TREMULIS (A DESTRA)

. La Ford non poteva rimanere indietro in termini di comfort, e quindi nel 1965 fece uscire il modello Aurora, in cui, oltre a bar e televisione, sedili girevoli e una striscia di dodici fari anteriori, c'erano lunghe bande luminose sui fianchi. Il parabrezza cambiava da trasparente ad opaco al tocco d'un pulsante, mentre nel retro c'era uno speciale compartimento per i mocciosi, che, per non rompere le scatole, era isolato da quello per gli adulti. Per parlare coi bambini sul retro bisognava usare un interfonico! Ovviamente neanche questa possedeva lo sterzo. Sempre la Ford aveva presentato nel 1962, alla Fiera Mondiale di Seattle, la Seattle-ite XXI, che aveva ben sei ruote, quattro delle quali anteriori, per "aumentare la forza di trazione", ma, oltre a mancare dello sterzo, poteva portare due sole persone. Altri modelli avevano la "frenata stabilizzata da alettoni retrattili", lo "sperone paraurti morbido", "telefono e dittafono", "sollevamento automatico per riparazioni", "barre di controllo che potevano essere cedute da un sedile all'altro" o potevano essere del tutto controllati a distanza, come la Ford LaTosca del 1955. Parola di Arthur C. Clarke in Profiles of the Future, nel 1962: "Visto che l'automobile di dopodomani si guiderà da sola, in effetti, un giorno potrebbe essere un grave reato guidare un'automobile su una strada pubblica. Una volta che la vostra auto vi avrà depositato all'ufficio, potrete darle istruzioni di dirigersi di nuovo fuori città. Poi, la sera, potrete richiamarla via radio o a una determinata ora. Sarà solo uno dei vantaggi di avere un autista incorporato".

AUTO VOLANTE, FORD LEVACAR MACH 1, 1960 (A SINISTRA), E ATOMICA, FORD NUCLEON (A DESTRA)

E sempre la Ford annunciò di stare lavorando addirittura ad un'auto nucleare, chiamata Nucleon e simile a un furgoncino col reattore nella parte posteriore. D'altronde, nel 1941 Popular Mechanics aveva scritto che una batteria atomica delle dimensioni di una macchina per scrivere avrebbe permesso di guidare per 5.000.000 miglia senza rifornimento. "Sotto la carrozzeria ci sarà un serbatoio d'acqua che aiuterà a schermare gli occupanti dalle radiazioni emesse dall'uranio. Ogni ruota avrà un proprio piccolo notore a turbina. L'uranio dovrà essere staccabile dato che probabilmente durerà più a lungo della macchina. Un'auto simile potrà viaggiare senza fermarsi finché non consumerà i copertoni o avrà bisogno di altra manutenzione. Un tale veicolo potrà inoltre essere convertito in un vascello marittimo, e potrebbe essere munito di ali ripiegabili per viaggiare nell'aria".

A SINISTRA: COSTRUTTORE DI STRADE, ANNI '40. A DESTRA: TRANSDRIVE TRANSPORTATION SYSTEM, ANNI '50

Per costruire nuove strade, si sarebbe fatto ricorso ad ordigni in grado di spianare il terreno all'istante. Oppure, il Transdrive Transportation System prevedeva di far passare le vetture sopra le strade già esistenti, dotando normali automobili di un gancio sul tetto, e facendole scorrere sotto binari simili a quelli di una monorotaia.


QUALE MUSICA AVRESTE ASCOLTATO SU QUESTE AUTO? ECCO UN BRANO DAL FILM L'UOMO CHE FUGGI' DAL FUTURO, DI LALO SCHIFRIN

WHAT MUSIC WOULD YOU HAVE LISTENED ON THESE CARS? HERE IS A TRACK FROM THE FILM THX 1138, BY LALO SCHIFRIN

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