"'Neanche le verdi regioni dell'Equatore sono state ancora sfruttate' disse la voce del commentatore. 'Ma la tecnologia ha trovato il modo per entrare in quelle foreste, ed abbatterle, e costruire al loro posto autostrade, ponti sopraelevati che conferiscono nuova dignità alla giungla selvaggia. Ecco al lavoro i potenti bulldozer, vere fabbriche su quattro ruote, per far pulizia'.

FATTORIA NEL DESERTO © Arnoldo Mondadori Editore, Bill Cotter and others

"Lasciammo l'Equatore, fummo nel deserto. Cioè in quello che era stato il deserto amato dai beduini e i poeti. Al posto delle dune di sabbia, del grande silenzio, sorgevano grattacieli e villette, macabri filari di funghi seminati a milioni secondo i nuovi concetti dell'agricoltura industriale. Alternando vampate di sole con acquazzoni di nubi artificiali, i funghi crescevano infatti nel giro di pochi minuti. 'La tecnologia' disse la voce del commentatore, 'cancellerà anche i deserti. L'acqua del mare, depurata del sale e condensata in nuvole, poi spinta sopra il deserto dal vento meccanico, renderà fertile perfino la sabbia'.

VISIONI DELLA MEGALOPOLI © Arnoldo Mondadori Editore, Bill Cotter and others

"E giungemmo alla Città, tappa finale del Futurama. La Città era New York nell'anno 2000. Assomigliava alla New York di oggi quanto la New York di oggi assomiglia a un villaggio marocchino. Abbattuti l'Empire State Building, il palazzo dell'ONU, i grattacieli del Rockefeller Center, cancellate la Quinta Avenue, Park Avenue, Madison Avenue, eliminati i bellissimi ponti sullo Hudson e l'East River, al loro posto si alzavano fantascientifiche torri di trecento piani, strade automatiche, oggetti che non riuscivo a capire, tra cui volavano però donne-razzo e uomini-razzo.

VISIONI DELLA MEGALOPOLI © Arnoldo Mondadori Editore, Bill Cotter and others

"E in fondo a un gran pozzo, tapina, una pulce priva di ogni solennità, stava chissà perché la cattedrale di San Patrizio. Rotta di emozione la voce del commentatore declamò: 'Oh, la Città del Futuro! Oh, la nostra bella Città del Futuro che generosamente conserva le sue tradizioni, la sua fede cristiana: la cattedrale di San Patrizio, vedete. Un folgorio di tecnica, di commercio, di sport, di ricchezza, e perché no? di cultura e di arte. Uomini, donne, bambini: il nostro viaggio nel futuro è concluso. Il presente è un istante tra un passato infinito e un futuro che corre, è già qui'".

VISIONI DELLA MEGALOPOLI © Arnoldo Mondadori Editore, Bill Cotter and others

Durante il percorso la Fallaci fu accompagnata da un altro propagandista della General Motors, che, qualunque ordigno venisse menzionato, ripeteva in continuazione "Quelli li fabbrichiamo noi".

"L'albergo Atlantis vuole costruirlo Hilton, dentro il mare delle Hawaii. Sarà bellissimo come tutti gli alberghi Hilton e ci si andrà col treno sottomarino".

"Come?"

"Col treno sottomarino. Ci è già stato ordinato dalla compagnia ferroviaria che gestisce la linea Los Angeles-New York. Il sottomarino è un veicolo molto più efficiente della nave, molto più veloce. Per andare da Roma a New York il sottomarino atomico impiegherà quanto un aereo a reazione. Presto, mi creda, le navi saranno un pittoresco ricordo da mostrare ai bambini come i barconi del Mississippi. La loro fine è ormai prossima".


E SE TUTTO QUESTO DOVESSE FINIRE IN ROVINA COME NEL FILM FUGA DA NEW YORK, DI JOHN CARPENTER? BE', QUI C'E' UN'ANTICIPAZIONE MUSICALE, DELLO STESSO CARPENTER E DI ALAN HOWARTH

AND IF ALL THIS SHOULD END IN RUINS LIKE IN THE FILM ESCAPE FROM NEW YORK, BY JOHN CARPENTER? WELL, HERE IS AN ANTICIPATION IN MUSIC, BY CARPENTER HIMSELF AND ALAN HOWARTH

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